Moka: la scoperta che ha cambiato il mondo

La moka è il più importante simbolo della cultura italiana del caffè e rappresenta l’amore italiano per l’espresso

Il 90% delle famiglie italiane ne possiede una e nel mondo se ne contano quasi 300 milioni.

Icona di design, fa la sua apparizione nei più importanti musei del mondo, come il Design Museum di Londra e il MOMA di New York City. 

Ma l’universo della moka racchiude molto di più: chi l’ha inventata ha cambiato il modo in cui le persone bevono il caffè a casa.

Ecco la sua storia.

La svolta

Tutto ebbe inizio negli anni ‘20, quando il piemontese Alfonso Bialetti ebbe un’idea geniale osservando sua moglie fare il bucato.

L’antenata della lavatrice prende il nome di lisciveuse (da liscivia, una soluzione alcalina usata come sapone), un recipiente, con un tubo d’acciaio al centro, nel quale veniva posto il bucato e riscaldato dal basso. 

Una volta portata a ebollizione, l’acqua risaliva attraverso il tubo centrale distribuendo in maniera uniforme il sapone.

Questa tecnica fece immaginare al signor Bialetti un metodo innovativo che sfruttasse lo stesso principio della lisciveuse e che avrebbe reso la preparazione del caffè molto più semplice.

A quel tempo infatti, per la preparazione del caffè si utilizzava la caffettiera napoletana ribaltabile, uno strumento pericoloso che consisteva nel capovolgere la caffettiera quando l’acqua bolliva.

Bialetti, iniziò a lavorare a questa idea nel suo laboratorio di Crusinallo, in Piemonte, dove realizzava semilavorati in alluminio. 

Nel 1933 produsse la prima Bialetti Moka Express dal design squadrato che richiamava le geometrie dell’art déco.

Fino al dopoguerra, essendo prodotto in numero limitato e venduto solo localmente, la caffettiera Bialetti, rimase un prodotto di nicchia utilizzato principalmente dagli intenditori di caffè.

Il successo

A determinare il successo della moka in tutto il mondo fu il figlio di Alfonso Bialetti, Renato, quando nel 1946 prende le redini dell’azienda.

La sua forte vocazione imprenditoriale, permise di introdurne la produzione industriale e rese il marchio riconoscibile e popolare grazie alla simbolica mascotte denominata l’Omino con i Baffi, disegnato da Paolo Campani, fumettista modenese.

Il disegno rappresenta un uomo baffuto con l’indice alzato come se ordinasse un espresso al bar. 

Dagli anni Cinquanta questo simpatico personaggio, diventa un tutt’uno con la Bialetti Moka Express, e con tutta la gamma di prodotti realizzati dall’azienda, specializzata in pentolame e piccoli elettrodomestici.

Perché il nome “Moka”

Una curiosità riguarda l’origine del nome della famosa caffettiera.

Il nome della moka, deriva dalla città di Mocha, situata sulla costa dello Yemen, una delle più importanti zone di produzione del caffè.

È proprio dalla città di Mocha che arriva una tra le più alte qualità di caffè, quella che tutti conosciamo come “caffè Arabica”.

La Moka oggi

Ancora oggi la moka è uno dei simboli italiani, il cui profumo ci fa sentire a casa.

Sinonimo di ospitalità, la sua preparazione è un rito che scandisce la quotidianità, una dolce pausa da gustare in ogni momento. La TopMoka® in Teflon di Saicaf è studiata per sfruttare al meglio la miscela di caffè, scoprila cliccando qui.

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